Il buongiorno di Gramellini questa mattina su Facebook ha suscitato ben 4243 “Mi piace” e 2.441 condivisioni, al momento in cui pubblichiamo questo articolo.
Un problema con il filtro antispam di Facebook rendeva difficile, se non impossibile, la condivisione su FB di link ad articoli pubblicati sul sito www.lastampa.it, al punto da spingere il noto Massimo Gramellini a scrivere uno status chiedendo ai suoi lettori di cercare di pubblicare un link per poi seguire la procedura che FB attiva per consentire di segnalare l’errore e rimuovere, di conseguenza, il filtro anti-spam.
In pochi istanti lo status viene condiviso e si moltiplicano i commenti (ora sono quasi 1000), i lettori sembrano divisi, tra chi esulta per un meritato destino (molte le citazioni del pessimo trattamento riservato alle notizie che riguardano i no tav) e chi si scandalizza per l’orrenda censura. C’è poi chi ne approfitta per insultare il ministro “Al Fano”, roba che, fosse mai successa su un profilo NO TAV, avrebbe come minimo scatenato articoli di certi giornalisti o denunce / querele e quant’altro, tanto più se pochi commenti dopo l’insulto Gramellini risponde, dimostrando quindi di essere collegato ed avere probabilmente letto l’insulto al ministro, senza aver provveduto alla sua rimozione.
Anche questo è il social network che si trasforma troppo spesso, ma solo quando i protagonisti sono “bersagli” fastidiosi, in un tritacarne mediatico / giuridico che troppo spesso crea (e non semplicemente amplifica) inesistenti reati o drammatiche deformazioni di un post che, in origine, voleva semplicemente chiedere aiuto per rimuovere la censura ai link.
Abbiamo voluto riportare la notizia con il giusto titolo, in salsa gossip di medio livello, perché in una salsa gossip di pessimo livello (che riserviamo ad altri) il titolo sarebbe stato probabilmente “E GRAMELLINI INSULTA ALFANO”. E quasi certamente il giornalista che avrebbe firmato l’articolo si sarebbe poi giustificato affermando che “il testo era onesto, ma il titolo era stato deciso da un non meglio identificato titolista”.
Speriamo che domani sia un buongiorno migliore e ci auguriamo che la lettura delle centinaia di commenti aiuti Massimo Gramellini a capire che forse c’è un motivo alla base del calo di lettori del giornale cartaceo.
E non è solo l’aumento di prezzo in tempi di crisi.
Simonetta Zandiri
Articolo da rimarcare. Su questi argomenti in di cui scrivi ultimamente ne
ho letto tanto, però penso che sia utile parlarne ancora.
ciau